Protezione, presidi e protocolli di sicurezza rivisti e adeguati alle nuove norme di distanziamento fisico: sono questi i pilastri su cui abbiamo riaperto le attività delle nostre unità produttive. Per dare il nostro contributo, come singoli e organizzazioni aziendali, al contenimento dell’epidemia e ripartire in questo periodo di nuova normalità.
Oggi, le quattro unità produttive sono in attività con un utilizzo della capacità produttiva attorno al 70%.
Le ripartenze sono avvenute il 6 aprile per l’impianto di San Giovanni Valdarno, specializzato nella produzione di parti di ricambio per le macchine movimento terra essenziali nella filiera agroalimentare; il 14 aprile per lo stabilimento di Pallanzeno e il 15 aprile per le unità di Giammoro e San Zeno Naviglio.
Da quando hanno riaperto, tutti i nostri stabilimenti hanno rivisto l’organizzazione di spazi e risorse, adottando regole stringenti alla cui definizione hanno collaborato le RSU, gli RLS e i medici competenti.
Queste riguardano diversi ambiti, dall’organizzazione degli accessi e degli spazi dello stabilimento alla distribuzione di DPI e formazione dei dipendenti.
Organizzazione degli accessi: dipendenti e personale appaltatore dovranno utilizzare solo i parcheggi aziendali all’esterno degli stabilimenti, che si trovano all’aperto in zone abbastanza ampie da garantire la distanza interpersonale minima di 1 metro. Nelle zone della timbratura sono stati indicati percorsi a terra per facilitare il mantenimento della distanza da parte dei dipendenti. Gli orari di accesso agli stabilimenti sono stati scaglionati in modo da evitare assembramenti all’entrata e all’uscita. All’ingresso è prevista la misurazione della temperatura corporea.
Per gli impiegati è previsto e incentivato il più possibile lo smartworking.
Dispositivi di protezione individuale: sebbene durante lo svolgimento dell’attività lavorativa sia garantita la distanza minima di 1 metro, è comunque obbligatorio indossare DPI (mascherine e guanti) che saranno distribuiti all’ingresso. Le presenze all’interno delle aree chiuse sono limitate in base alla dimensione degli spazi stessi e, ove necessario, sono state installate barriere divisorie.
Aree comuni: sono stati identificati e differenziati i servizi igienici per dipendenti, appaltatori e trasportatori. La mensa è chiusa e le macchine del caffè e degli snack sono disabilitate. I dipendenti possono consumare il pasto in aree comuni di ristoro opportunamente dislocate. Tutti gli ambienti vengono sanificati con regolarità da ditte specializzate.
Formazione dipendenti: sono attivati adeguati percorsi formativi per il personale dipendente sul corretto utilizzo dei dispositivi e la corretta applicazione delle norme di prevenzione.